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UN PALCOSCENICO SULLE FALESIE Il paesaggista russo Alexandre Grivko ha creato un parco all’italiana in Normandia e lo ha dedicato a Monet. Il punto focale nel Jardin d'Aval, è ispirato ad “Alice nel paese delle meraviglie”
Un raro esempio di natura addome-sticata, intrecciata alla storia francese e all’amore sconfnato per labotanica di fronte al mare freddo e spumeggiante della Normandia. Neanche Claude Monet, che quelle falesie sullo sfondo le ritrasse cinquanta volte nelle sue tele, avrebbe immaginato il colpo di teatro architettato da un russo, Alexandre Grivko, proprio lì, a un passo dallo storicogiardino delle ostriche che fu di Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia. Ed ecco il progetto di “landscape design”, iniziato nel 2015 in un parco inizialmente di 4000 metri che oggi è diventato un ettaro. Un pezzo alla volta, Grivko, accordan dosi col Comune di Étretat, ha acquistato i terreni adiacenti dove nel 2019 prenderà forma anche un progetto residenziale a sua frma. “Nonostante abbia disegnato molti parchi privati, avevo un sogno: disegnare un giardino aperto al pubblico”, racconta a Ville&Casali il paesaggista, che di giardini neha progettati almeno cinquecento, ma nessuno di questi aperto ai visitatori. “Mi sono ispirato ai giar dini all’italiana del Rinascimento, come quello di Villa Gamberaia a Settignano, Firenze. A Étretat abbiamo oltre 15 mila piante e ampie zone dove si esprime appieno l’ars topiaria, con forme ispirate allo spirito del luogo, come le onde del Canale della Manica, i mulinelli del mare, le rocce e gli archi della Costa d'Alabastro della Normandia”. Il suo so gno è stato realizzato. Lo ha dedicato a Monet, unodei padri dell’Impressionismo che nelle terrazze del giardino posizionava il suo cavalletto, a Madame Thébault, attrice degli inizi del XX secolo, inizia trice del giardino, e poi all’arte, all’amore per la botanica e ai cinque sensi. Alexander Grivko è un architetto del paesaggio, art director dello studio professionale per la progettazione del giardino e della paesaggistica “Il Nature”, con sedi in Russia, Francia e Regno Unito. Studiava economia all’Università Statale di Mosca, quando decise di sterzare per dedicarsi alle sue grandi passioni: orticoltura e design.Diviso in diversi Tableau, il giardino è un laboratorio sperimentale. Non ha usato molte varietà dipiante, ma non ha risparmiato in quantità. Il percorso trova il suo punto focale nel Jardin d'Aval,ispirato dalla narrazione di “Alice nel paese delle meraviglie”. Luogo tra i preferiti dei visitatori, vantauna ricca collezione di orchidee ed è suggestivamente circondato da piante fantasiose e numerosi archi di tasso che simboleggiano la famosa Aval Cliff of Étretat. Ospita “The Tree Hugger Project” di Agnieszka Gradzik e Wiktor Szostalo con personaggi-scultura costruiti con rami di alberi caduti e legno di recupero. A spasso tra le siepi di Eleagnus, potate a onde, tra aceri e orchidee emergono le sculture open air, facce che trasmettono ognuna emozioni diverse. Più avanti ecco un albero sonoro a cui puoi dare la corda e nei giorni dedicati alle performance, d’estate soprattutto, le artiste vestite di abiti gonfabili che suonano immaginari strumenti. E ancora installazioni orientali di terracotta e divani scolpiti in tronchi secolari da cui puoi allungare lo sguardo fno alle scogliere. Le piante simboleggiano l’acqua corrente e la marea del Canale della Manica che bagna le Falesie. Secondo la flosofa Zen, il giardino sim boleggia l’armonia tra uomo e natura. C’è un’in stallazione sonora interpretata da pezzi d’argilla che contribuiscono all’atmosfera rilassante del giardino, e la parola “arte” risuona in ogni lingua immaginabile, sia morta che viva, rappresentan do la divina armonia della creatura. Les Jardins d'Étretat vantano una caratteristica botanica unica, ovvero non temono le stagioni,rimanendo sempreverdi. Grazie a metodi scientifci avanzati, il giardino ha imparato a resistere alla rosa dei venti e alle costanti brezze marine, preservando così la forma scultorea delle piante impiegate. Les Jardins d’Étretat drappeggiano la famosa Falesia d’Amont, che ancora oggi attrae gli artisti di tutto il mondo.