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Alexandre Grivko, famoso paesaggista russo, ha firmato moltissimi giardini privati in giro per il mondo ma tra i suoi lavori più noti spiccano i giardini di Étretat, che rappresentano uno dei massimi capolavori di arte topiaria al mondo unendo natura, arte ed interventi di landscape design nella ricerca dell’armonia.
Si trovano in Normandia e si affacciano sulle famose scogliere Falesie di Étretat, amate e dipinte da Claude Monet in oltre cinquanta tele.
Il progetto, ispirato alla scuola belga dei noti paesaggisti Jacques Wirtz e Daniel Ost, dedicato all’amore per la botanica e ai cinque sensi, è iniziato nel 2015 al fine di recuperare un’area verde in abbandono.
In ogni parte del giardino troviamo temi cari ad Alexandre Grivko: dal Giardino di Avatar, con topiature che rimandano alle falesie fino al Giardino delle emozioni, con bossi potati a forma di conchiglie, ispirati all’antico allevamento di ostriche, creato nel Settecento per la regina Maria Antonietta, dal Giardino delle impressioni, con spirali di Phillirea angustifolia (siepe costiera) che riproducono i moti vorticosi delle acque della Manica, fino al Giardino d’Aval, un trionfo di guglie con alberi di tasso, inno alle frastagliate architetture della costa.
In mezzo a questa intesa “paletta” di verdi spiccano varie note di colore, come i cespugli di rododendri (Rhododendron hirsutum), una rara collezione di orchidee, fiori di agapanto (Agapanthus Africanus) e ortensie in varietà (Hidrangea macrophilla e quercifolia).
Alexandre ha utilizzato oltre 15mila diverse specie di piante e circa 100mila arbusti di ‘ars topiaria’ che, durante tutte le quattro stagioni, mantengono il loro fascino e rimangono sempreverdi.