Sculture vegetali. I giardini di Étretat
È uno dei massimi capolavori di arte topiaria al mondo. Si trova in Normandia e si chiama Giardino di Étretat. Siamo andati a visitarlo.
L’arte topiaria è l’antica arte di potare alberi e arbusti a scopo ornamentale. Nasce all’epoca dell’Antica Roma, nella progettazione di ville e palazzi. Raggiunge poi la massima espansione nei giardini italiani del Rinascimento, abbelliti con forme artistiche date alle piante. Affinché la topiaria sia bella tutto l’anno è fondamentale scegliere la giusta pianta, dal fogliame denso e persistente, rustica e forte per tollerare bene le tante potature, come il bosso (Buxus), l’agrifoglio (Ilex), l’alloro (Laurus), il ginepro (Juniperus), il ligustro (Ligustrum), il tasso (Taxus), l’edera (Hedera).
I PAESAGGISTI
Tra i maggiori di esempi di giardini topiati, Les Jardins d’Étretat si affacciano sulle spettacolari scogliere in alabastro della Normandia, le famose Falesie di Étretat, amate e dipinte da Claude Monet in oltre cinquanta tele. Progettati dal paesaggista Alexandre Grivko, con il suo studio di architettura Il Nature (con sedi a Londra, Parigi e Mosca), i Giardini d’Étretat uniscono natura, arte e interventi di landscape design nella ricerca dell’armonia.
Il progetto di recupero di un’area verde in abbandono è iniziato nel 2015. Ispirato alla scuola belga dei noti paesaggisti Jacques Wirtz e Daniel Ost, dedicato all’amore per la botanica e ai cinque sensi, il giardino è oggi giunto a pieno compimento. Oltre 15mila diverse specie di piante e circa 100mila arbusti di ‘ars topiaria’ modellano forme vegetali ispirate al luogo, come le onde del Canale della Manica, le spirali del mare, gli archi delle falesie.
LA SCANSIONE DEL GIARDINO
Alexander Grivko dedica ogni parte del giardino a temi a lui cari. Dal Giardino di Avatar, con topiature che rimandano all’incanto alle falesie, si giunge al Giardino delle emozioni, con bossi potati a forma di conchiglie, ispirati all’antico allevamento di ostriche, creato nel Settecento per la regina Maria Antonietta. Si scende poi al Giardino delle impressioni, dove spirali di Phillirea angustifolia (siepe costiera) riproducono i moti vorticosi delle acque della Manica, per raggiunge il Giardino d’Aval, trionfo di guglie con alberi di tasso, inno alle frastagliate architetture della costa. In mezzo a questa intesa “paletta” di verdi spiccano varie note di colore, come i cespugli di rododendri (Rhododendron hirsutum), una rara collezione di orchidee, fiori di agapanto (Agapanthus Africanus) e ortensie in varietà (Hidrangea macrophilla e quercifolia).